Matteo Salvini (Instagram)

Ho scritto Matteo sulla sabbia: il voto di luglio favorisce Salvini (secondo i sondaggi)

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Il voto a luglio avvantaggia la Lega. Su questo i sondaggisti concordano. Perché Matteo Salvini da un lato lucra sulle difficoltà di Forza Italia. Dall’altro può pescare nell’elettorato grillino, come già è successo recentemente in Friuli. Luigi Di Maio, invece, è il leader che più paga la disaffezione al voto degli italiani, legata sia alla scelta della data sia al fastidio di doversi recare ripetutamente alle urne. Il capo politico del Movimento 5 Stelle soffre nei sondaggi anche per la gestione della crisi politica. E per l’ostinazione di anteporre le proprie ambizioni alla necessità di uscire dallo stallo. “L’unica cosa chiara in questi mesi è stata la crescita della Lega, che ha acquisito molti voti da Forza Italia e si è consolidata nel ruolo di leader del centrodestra con numeri più importanti di quelli del 4 marzo”, spiega Maurizio Pessato, presidente di Swg. Sull’ascesa del Carroccio concorda anche Luca Comodo di Ipsos: “Tutto il percorso delle consultazioni sembra aver palesemente favorito Salvini, che ha migliorato il proprio posizionamento e grado di apprezzamento presso gli elettori, aumentando anche quelli del suo partito”. In questo momento, dice Nicola Piepoli, “la Lega risulta avere 3 punti in più rispetto al 4 marzo. Però”, frena, “sono tutte fantasie, perché una cosa sono le intenzioni di voto e una cosa sono i voti reali”.

DI MAIO DANNEGGIATO DALLA CRISI

Di Maio è l’altro leader che spinge per il ritorno alle urne. Il prima possibile. Aveva proposto fine giugno, ma gli sta bene anche il 22 luglio. Eppure, secondo gli esperti di flussi elettorali, non se la passa così bene nei sondaggi di opinione: “Di Maio ha subito qualche contraccolpo, specie nell’area elettorale di destra”, quella che aveva scelto i grillini e che era favorevole a un asse di governo con la Lega.  Per Piepoli andare a votare a breve significa mettere il Paese nelle mani di una sola coalizione: “Lo schieramento Salvini-Berlusconi-Meloni per ora sembra essere vicinissimo ad ottenere la maggioranza alla Camera, anche se i dati rimangono incerti”. Ma, spiega all’AdnKronos, “non credo che il Presidente Mattarella voglia avvantaggiare il centrodestra tornando alle urne”. La scelta del mese non sarà secondaria nel determinare l’orientamento dell’elettorato. “Qualora si optasse per luglio”, aggiunge Pessato, “sarebbe un voto di giudizio verso le responsabilità che i singoli partiti hanno avuto” nel causare il fallimento di ogni accordo di governo. “Al contrario, se si votasse in autunno”, con l’interregno tecnico di un esecutivo chiamato ad affrontare le emergenze economiche, “il voto degli italiani sarebbe più un giudizio sui singoli operati”.

LA GENTE HA FIDUCIA IN MATTARELLA 

Non è un caso se la Lega ha tutta questa fretta di tornare alle urne. Il perché lo spiega Comodo: “Votare in autunno potrebbe concedere al Pd un momento di assestamento e al partito di Silvio Berlusconi l’occasione per una riorganizzazione volta a recuperare il proprio elettorato, superando le momentanee difficoltà. Anche Di Maio potrebbe risalire la china delle difficili consultazioni”. Secondo Piepoli gli italiani non sono ostili a un governo neutrale e hanno piena fiducia in Sergio Mattarella: “E’ visto come un papà che indica la strada”. Il sondaggista ha dubbi che la stagione estiva possa incidere negativamente sulla partecipazione al voto. ”Di certo gli italiani tornerebbero tutti alle urne, non credo che la scelta di luglio influirebbe sulle loro volontà. L’unico vero elemento discriminante potrebbe essere la sfiducia verso i partiti, ma anche in questo caso non si estenderebbe fino a prendere i contorni di un vero fenomeno di astensionismo”. Gli italiani “sono confusi”, conclude Piepoli, “premiano il partito che trasmette loro maggiore solidità e, per il momento, questo ruolo è stato assunto dalla Lega”.

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