Che pizza: Giorgia Meloni (FdI)

Vice Fico e Copasir alla Meloni: Salvini non si scorda degli alleati

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Si allarga la maggioranza gialloverde. Forse. Dopo il Maie, ecco in rotta di avvicinamento anche Fratelli d’Italia. Fabio Rampelli ieri è stato eletto vice presidente della Camera al posto del leghista Lorenzo Fontana, diventato ministro. Il Carroccio rinuncia a far subentrare uno dei suoi deputati dando spazio a un ex An. Cosa significa? Nelle intenzioni della Lega c’è il desiderio di rinforzare la base parlamentare del governo, soprattutto al Senato, dove i numeri sono risicati e i voti dei diciotto esponenti meloniani servirebbero eccome. Quando si è trattato di firmare il contratto di governo e di distribuire i ministeri, però, ha prevalso la scelta di Luigi Di Maio. Quella di tenere fuori Fdi facendo una cosa a due soltanto con il Carroccio. Un abbraccio postumo non è semplice e potrebbe sembrare ipocrita. Eppure Matteo Salvini ci sta provando lo stesso.

SCAMBIO TECNICO

Da Fratelli d’Italia smentiscono che si tratti di un’annessione alla maggioranza. “E’ solo uno scambio tecnico con la Lega”, spiega in Transatlantico un senatore della destra, “ammesso che vada in porto”. Il Carroccio è interessato ad avere un proprio uomo nel collegio dei questori, dove ora “l’anziano” è l’azzurro Gregorio Fontana. Quando (e se) si taglieranno i vitalizi, Salvini vuole anche la firma di uno dei suoi sotto quel provvedimento. Per cui lo schema di accordo Lega-Fdi è questo: Rampelli vice presidente (eletto ieri) ed Edmondo Cirielli alla presidenza del Copasir, quando nei prossimi giorni si formeranno le Commissioni permanenti e speciali. E siccome Cirielli è deputato questore, dimettendosi lascerebbe il posto a un salviniano.

Facile, no? Mica tanto. Perché il Pd vuole piazzare un suo uomo alla guida del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. “Chi si astiene non fa parte né della maggioranza né dell’opposizione”, sostiene il deputato e costituzionalista del Pd Stefano Ceccanti. FdI si è astenuta sulla fiducia al governo sia alla Camera che al Senato. “Questa terzietà è stata riaffermata anche dalla recente riforma del Regolamento del Senato che in precedenza assimilava l’astensione al voto contrario”. Non essendo opposizione, è il succo del ragionamento di Ceccanti, non può guidare le Commissioni di garanzia.

Salvimaio

“Non è così”, replica Ignazio La Russa, “ci sono dei precedenti a nostro favore e comunque siamo all’opposizione, le nostre dichiarazioni in Parlamento e fuori sono inequivocabili”. Rampelli, d’altronde, è stato eletto con i voti del solo centrodestra, redivivo per l’occasione. “Sempre io a ricucire la coalizione? E che so’ Penelope…?”, scherza Giorgia Meloni. “Qui c’è una coalizione da rifondare e credo che Fratelli d’Italia sia il baricentro di quella ricostruzione”.

FDI, SECONDO PARTITO

Gli ex An ci tengono a sottolineare di essere diventati in molte città la seconda forza della coalizione. Sono dietro la Lega a Pisa, Siena e Massa e dietro Forza Italia a Catania, Messina, Siracusa. FdI è il secondo partito del centrodestra a Viterbo col  13,28%. Primeggia sui forzisti ad Ancona e sul Carroccio a Teramo e Brindisi. Sempre a Teramo e Ragusa Meloni schiera due suoi candidati sindaci al ballottaggio. Fratelli sì. Ma non più minori.

 

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