Jole Santelli

Santelli, la candidatura e il brutto male: “Le cure qui in Calabria, mi fido” INTERVISTA

Tutti parlano del voto in Emilia Romagna, dove la sinistra rischia di perdere la sua roccaforte dopo 70 anni. Della campagna elettorale in Calabria, invece, si sa poco. Forse perché lì il risultato è scontato. I sondaggi danno Jole Santelli, candidata del centrodestra, oltre il 50 per cento.

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Tutti parlano del voto in Emilia Romagna, dove la sinistra rischia di perdere la sua roccaforte dopo 70 anni. Della campagna elettorale in Calabria, invece, si sa poco. Forse perché lì il risultato è scontato. I sondaggi danno Jole Santelli, candidata del centrodestra, oltre il 50 per cento. 

Santelli, dorme sonni tranquilli?

“Il voto in Emilia, per motivi politici nazionali e anche simbolici, cattura maggiormente l’attenzione. Comunque da calabrese mi auguro che si parli sempre di più di Calabria e se ne parli bene. Ci dovremo impegnare perché questo avvenga”.

Salvini è impegnato in una campagna porta a porta a sostegno della Bergonzoni. Troverà il tempo per fare comizi anche in Calabria? 

“L’ultima volta che ci siamo incontrati, la scorsa settimana a Crotone, Salvini mi ha detto che era felice dell’entusiasmo che riscontrava ed avrebbe incrementato le sue presenze. Lo sta facendo”.

Berlusconi l’ha fortemente voluta come candidata. Ma nel suo partito c’era chi, come il sindaco di Cosenza Occhiuto, voleva giocarsi la sua partita. Com’è il clima in Forza Italia adesso? Avete ritrovato unità?

“La mia candidatura inizialmente non era assolutamente in conto. Poi le cose hanno avuto diversa evoluzione. Siamo tutti uniti dentro FI e dentro il centro-destra, devo dire che si respira proprio un bel clima”.

L’Espresso ha dedicato un dossier di 15 pagine alla Calabria descrivendola come una terra di criminali. Sembra che tutti si ritrovino un parente che abbia a che fare con la ‘ndrangheta. Non è lusinghiero questo dipinto per la sua terra. 

“Siamo “vittime” dello stereotipo. Che in Calabria ci sia la più grande organizzazione criminale internazionale è noto. Così com’è noto che la ‘ndrangheta sia in realtà presente in tutto il territorio nazionale e all’estero. Ma è un problema da cui la Calabria deve essere aiutata a liberarsi, non può diventare una condanna per tutti i calabresi”.

Anche il candidato dei 5 Stelle Francesco Aiello ha parentele che hanno messo in imbarazzo i grillini (che difatti lo hanno scaricato subito). 

“Si dice che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli. Figuriamoci quelle dei cugini sui cugini. Evitiamo la barbarie politica”.

Sempre a proposito dei suoi avversari: nel 2014 Callipo sosteneva la candidata del centrodestra Wanda Ferro. Il trasformismo è un vecchio vizio della politica. 

“Questo dovrebbe chiederlo al Cavaliere Callipo. Per quanto mi riguarda è un problema che non mi sono mai posta: sono in Forza Italia dall’inizio e sono ancora qui”.

Lei ha avuto il coraggio di parlare della sua malattia. Questo accende un faro sulla sanità delle Regioni del Sud. Si fida a farsi curare in Calabria?

“Sì mi fido, mi faccio curare in Calabria, e mi trovo molto bene. Come in tutte le cose la Calabria è la terra delle dicotomie, tante ombre, ma anche luci che dovrebbero essere maggiormente valorizzate”.

Lei ha individuato due priorità: Porto di Gioia Tauro e l’Alta velocità a Reggio. Tempi?

“Non amo lo slogan dei primi “cento giorni”, ma questi sono sicuramente due temi, insieme alla sanità, sui quali avvieremo una task force subito. Non abbiamo più tempo”.

Un giovane su due in Calabria è senza lavoro. Tanti vanno via. Come si fa a invertire questa tendenza?

“Bisogna cambiare atteggiamento. Le leve dello sviluppo calabrese, e le assicuro che possono essere davvero tante, devono avere i giovani come protagonisti. Turismo, agricoltura, innovazione tecnologica sono comparti su cui puntare per invertire la rotta e creare occupazione”.

 

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