Giulia De Lellis, che magia: fa 400mila euro di utili, paga 816 euro di tasse (grazie alla riforma fiscale del governo)

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Magia Giulia De Lellis: fa 400K di utili e paga 816 euro di tasse. Sì, ma stai calmo, non ti triggerare: la bro ha aderito al concordato preventivo biennale ed è tutto meravigliosamente regolare: “legalizzato dallo Stato”. Gira che ti spiego.    

Applausi per Giulia – Intanto applausi per Giulia. Ha rimesso in piedi il suo e-commerce di cosmetici dopo un anno, il 2023, chiuso in perdita. E ora vola: in dodici mesi ha triplicato il fatturato, fatto utili per quasi mezzo milione, consolidato il patrimonio netto della società. In più ha sfruttato l’opportunità offerta dalla riforma fiscale, assicurandosi una tassazione favorevole. Ma chi sei, De Lellis? Ma soprattutto, chi è il tuo commercialista? Presentacelo.

Due società – Stop. Profiliamo un attimo per bene la tipa. De Lellis ha due società. La MY GDL srl semplificata, un’agenzia pubblicitaria che segue le attività social della influencer; la Audrer 103 srl, che commercializza via internet trucchi e prodotti per lo skin care. Concentriamoci su quest’ultima.

Giulia, oltre a essere amministratrice unica, detiene anche il 90% delle quote della Audrer 103 srl, il restante 10% è stato conferito alla MY GDL srls. A fine aprile si è riunita l’assemblea della compagine sociale (cioè Giulia De Lellis e De Lellis Giulia) per l’approvazione del bilancio. E sono stati sorrisoni.

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Fatturato triplicato – La Audrer 103, dicevamo, triplica il suo fatturato in un anno, passando da 567mila euro (2023) a 1,8 milioni (2024). In dodici mesi la ditta, partendo da una perdita (sia pur contenuta) di 29mila euro, ha registrato un utile di 413mila. Ossigeno che ha aiutato a consolidare il patrimonio netto della società il quale, fino all’anno scorso, orbitava in territorio negativo. Finita? Non è finita: perché De Lellis ha moltiplicato pure le disponibilità liquide sui conti, passando in un anno da 190mila a 819mila euro.

Punturina di liquidi – Va detto che, soldi per sostenere la baracca, De Lellis ne ha messi. Pure tanti: dalla Birkin ha tirato fuori 400 kappa per coprire le esigenze di liquidità dell’azienda, senza doverli chiedere alle banche e pagare interessi. Altri 40mila e spicci li ha scuciti nel corso dell’ultimo anno. Tanto che la Audrer, per rifondere la socia finanziatrice, ha avviato un piano di rientro mensile che si concluderà nel luglio 2028. Ma ora viene il bello.

Effe come Tony? No, Effe come fisco – Nella nota integrativa depositata col bilancio, l’amministratrice (sempre De Lellis) riferisce che la Audrer 103 srl ha aderito al concordato preventivo biennale per beneficiare di una tassazione favorevole. E questo ha permesso di abbattere enormemente la tassazione. Che nel conto economico viene quantificata in 816 euro totali, 480 euro per l’Ires e 381 per l’Irap. Appena.

Cos’è il concordato preventivo biennale? Un “accordo” con il fisco che permette, per due anni, di pagare le tasse non in base agli effettivi guadagni, ma sulla base di quanto preventivamente concordato con l’Agenzia delle Entrate. Easy, no?

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