Il ricovero all’alba, la terapia intensiva, l’ipotesi leucemia: come sta Silvio Berlusconi

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Non è ancora l’alba quando a Villa San Martino si decide di portare Silvio Berlusconi al San Raffaele. La notte non è stata facile per il Cav. Respira male. E infatti quando arriva all’accettazione della struttura ospedaliera è in affanno. Sono le cinque. Da un primo controllo viene riscontrata un’infezione polmonare. Anche a fine marzo era stato ricoverato. Sempre al San Raffaele. Stessi sintomi, a quanto pare. Ma dopo quattro giorni era stato dimesso. “Infezione polmonare con affaticamento respiratorio”, è la diagnosi precisa. Si manifesta come una polmonite, spiegano, ma non è una polmonite. Silvio si sottopone a una tac e successivamente viene trattato con antibiotici. Quindi si decide il trasferimento in terapia intensiva, nel settore Q dell’ospedale San Raffaele.

Secondo il Corriere della sera, all’origine degli ultimi ricoveri ci sarebbe una grave patologia del sangue. Cioè, la leucemia. L’aggravarsi del quadro clinico generale sarebbe la conseguenza. La malattia è stata scoperta “da qualche settimana”, scrive l’Adnkronos, e il paziente ha avviato “i primi trattamenti di chemioterapia”.

Messa così, sembra brutta brutta. Il leader di Forza Italia, viene riferito, non è intubato. E’ vigile ed è aiutato da un respiratore. Non sarebbe in pericolo di vita, assicurano. Ma è chiaro che la scarsa ossigenazione determina problemi cardiovascolari. Su un paziente 86enne che ha avuto interventi al cuore. E che ha patito conseguenze prolungate – quello che viene chiamato Long Covid – da un coronavirus preso in forma particolarmente violenta. Quindi i medici non minimizzano. 

Il Cav è stato preso in cura dal cardiologo Giulio Melisurgo, braccio destro del professor Alberto Zangrillo, medico personale dell’ex premier. Le condizioni sono stazionarie. Se non migliorano, è possibile che vengano praticate terapie più invasive. Al San Raffaele, oltre alla compagna Marta Fascina, sono sopraggiunti i figli di Silvio, il fratello Paolo e la presidente dei senatori azzurri Licia Ronzulli. Si attendeva un bollettino ma, pare, per volontà dei familiari è stato deciso di soprassedere. Lasciando l’ospedale, Paolo Berlusconi si limita a queste poche parole: “E’ stabile, è una roccia. Il suo umore? Il nostro è buono. Ce la farà anche stavolta”. Oggi, forse, parlerà Zangrillo. 

Così, per avere aggiornamenti sullo stato di salute del leader, ci si affida alle dichiarazioni dei dirigenti forzisti. Da Bruxelles, dove è impegnato in una riunione dei ministri degli Esteri della Nato, parla Antonio Tajani: “Non ho avuto il telefono fino a un secondo fa”, premette il numero due di Forza Italia. Quello che sa è che Silvio Berlusconi “è ricoverato in terapia intensiva perché non era stato risolto un problema che riguardava una infezione”. Nel corso del precedente ricovero, evidentemente. “Però parla”, assicura Tajani. Una conferma arriva anche da Paolo Barelli: “Era stato ricoverato per un’infezione, è uscito la settimana scorsa” dal San Raffaele, ma “non è terminata questa situazione di infezione, per cui è lì per ulteriori controlli”, spiega il capogruppo dei deputati azzurri parlando a Montecitorio. “Siamo ottimisti, con prudenza, perché ovviamente sono sempre cose delicate. La situazione è stazionaria. Abbiamo l’impressione che sia una ricaduta di quello che evidentemente non era stato completamente superato”, conclude Barelli. 

Intanto la notizia fa il giro del mondo. Il Washington Post titola: “Italia: Silvio Berlusconi in terapia intensiva a Milano per un problema cardiaco”. Così anche i francesi Le Figaro e Libération. Il Guardian, il Telegraph, The Mirror, l’Independent in Gran Bretagna. Faz e Spiegel in Germania. El Mundo ed El Pais in Spagna. La salute berlusconiana rimbalza anche in Russia. L’agenzia di stampa Ria Novosti batte la notizia del ricovero di Silvio in terapia intensiva per problemi cardiovascolari.

Il mondo della politica per un giorno rinfodera la spada. A Berlusconi arrivano messaggi di sostegno bipartisan. Parlano la premier Giorgia Meloni (“Forza Silvio”), il ministro Matteo Salvini (“L’Italia ti aspetta”), i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa (“Affettuosi auguri di pronta guarigione”), Matteo Renzi (“In bocca al lupo”), i dem Andrea Orlando e Debora Serracchiani. In Forza Italia c’è agitazione: “Anche se si rimette”, è la sensazione, “difficilmente tornerà a fare politica”.   

 

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