Giovanni Toti (Instagram)

Toti a cena dal Cav. Pace e ravioli: “Cambierà il partito”.

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Più il tempo passa e più Silvio Berlusconi ne trae un vantaggio. I Cinquestelle non trovano il modo per accordarsi con la Lega e marginalizzare il Cavaliere. E la pazienza di Sergio Mattarella è già in riserva. Il Quirinale ha dato tempo fino a domani ai “vincitori” delle elezioni per trovare uno schema di governo che abbia i numeri in Parlamento. Il problema, però, è che all’avvicinarsi della scadenza i contatti tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, invece di intensificarsi, si sono rarefatti. Quasi azzerati. In questo vuoto di trattativa si inserisce Berlusconi. Che ha approfittato della situazione per ricompattare Forza Italia, mettendo anche in campo i suoi pontieri con il Carroccio.

Saltinbocca alla Francesca

Domenica sera, a Villa Giambelli, residenza vicino Rogoredo dove Silvio e la compagna Francesca Pascale hanno spostato il proprio domicilio, sono stati ospitati a cena Giovanni Toti e Siria Magri. Era da Natale che il governatore della Liguria non aveva rapporti con il leader di Forza Italia. Toti si era detto amareggiato per come, non Berlusconi, ma il cerchio magico aveva deciso le candidature liguri, senza seguire le indicazioni del territorio. In più, c’era stata l’incomprensione su Imperia e sulla candidatura di Claudio Scajola, incoraggiata, a detta del diretto interessato, proprio dal leader azzurro contro la volontà dell’ex direttore di Studio Aperto. Acqua passata. E digerita, insieme ai ravioli e ai santimbocca preparati da Francesca. La tregua interna permette a Berlusconi di ricompattare Forza Italia, stoppando sul nascere ogni possibile transumanza verso la Lega. Anche l’idea del partito unico finisce in soffitta: “Siamo troppo diversi, alleati sì, sotto lo stesso tetto mai”. Ma soprattutto Berlusconi affida a Toti il compito di normalizzare i rapporti con Salvini, complicati dallo show fatto dal Cav al Quirinale.

“Di Maio si sporchi le scarpe”

“Il tema di mettere Berlusconi da parte è un falso problema di chi non vuole affrontare i temi veri”, dice Toti intervistato da Primocanale. Piuttosto, insiste, Di Maio parli del programma del centrodestra e dica che cosa ne pensa, “si sporchi le scarpe con la polvere dei problemi del Paese”. Chiedere al presidente di Forza Italia di farsi da parte, aggiunge Toti, “in democrazia è inaccettabile, le patenti le danno gli elettori, non certo i leader degli schieramenti avversari o amici”. In cambio del sostegno in questa fase politica delicata, Berlusconi ha promesso al governatore della Liguria che si occuperà della riorganizzazione del partito, dal centro alla periferia. “Bisogna coinvolgere di più gli amministratori locali e la classe dirigente. Abbiamo bisogno di una dirigenza che per la prima volta dimostri, anche al suo fondatore, quanto vale sul campo”, ha insistito Toti. A cena, rivela il consigliere berlusconiano, il Cav “era molto attento, molto ragionevole, come sempre, e molto determinato a dare il proprio contributo a trovare una soluzione di governo utile al Paese con senso di responsabilità e senza inutili protagonismi” 

Domani Silvio riunirà nuovamente deputati e senatori: “So che ci sono parlamentari di Fi pronti ad andarsene”, rivela Luigi Di Maio. “Una provocazione, non è vero”, ribatte Berlusconi. Nel dubbio, però, è meglio tenere la truppa sotto controllo. Soprattutto all’avvio di una fase molto complessa. “’Mattarella? Secondo me si sta seccando, la situazione è molto bloccata, e su di lui incombe la scelta da fare’”, spiega Maurizio Gasparri parlando a “Un giorno da pecora”. Il Colle, in assenza di novità dall’asse gialloverde, potrebbe rompere lo stallo affidando un mandato esplorativo a uno dei due presidenti delle Camere. La favorita è Elisabetta Casellati. Se anche il presidente del Senato dovesse valutare l’impossibilità di un accordo tra i poli, allora la soluzione per Mattarella resta il “governo del presidente”. Non certo le urne anticipate.

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