Pontida (Instagram)
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Rivoluzione Lega: nuova sede a Roma e modello Forza Italia (!)

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“Ho la faccia di uno pericoloso?”, Matteo Salvini si specchia degli occhi dei cronisti che lo hanno seguito a Palazzo Pubblico, Siena, poco prima di assistere al Palio. “E’ la prima volta in 45 anni che vengo qui”. La città è stata appena strappata alla sinistra. Un’egemonia che sembrava eterna. “Questo risultato e quello di Pisa sono più saporiti di altre vittorie”, sottolinea il ministro dell’Interno. Il neo sindaco Luigi De Mossi “farà un bel lavoro”, a differenza del presidente della Regione: “Qui in Toscana c’è un governatore un po’ nervoso. Gli auguro di godersi gli ultimi mesi di attività”. Una sorta di avviso di sfratto. Nel 2019 si vota. Anche per le Europee. In vista di questa prospettiva Salvini sta lavorando a una riorganizzazione della Lega.

Salvimaio

Cambierà il baricentro. Non più Milano, ma Roma. L’obiettivo è di completare il percorso di sfondamento al Sud. E di superare l’articolazione federale, pesante e costosa. Il modello, paradossalmente, è Forza Italia. Ma soltanto perché il “capitano” ammira la struttura leaderistica del movimento azzurro. La Lega lo è di fatto. Ma ha ancora nello statuto dei lacci che impediscono la trasformazione in partito-personale. Vanno anche rimossi gli ultimi riferimenti alla indipendenza della Padania, poco coerenti con le ambizioni sovraniste del leader. E va completato il travaso dal mondo fisico a quello virtuale. In questo percorso, invece, Salvini vuole prendere spunto dall’avanguardia grillina. Perlomeno dal buono che hanno portato i Cinquestelle in politica in termini di innovazione digitale. L’ultimo passaggio, il vice premier lo ha annunciato a Pontida: la nascita di una internazionale populista. Che, in una prima fase, riunisca tutti i sovranismi europei, da Orban a Seehofer, da Le Pen a Kurz.  

Salvini dice di “non voler mettere becco” nella crisi istituzionale tedesca, “spero risolvano”. Ma torna a criticare Macron: “Va a fare il nuovo Napoleone nel mondo, ma è in difficoltà a casa sua”, dice il leader leghista partecipando a un incontro a Milano con il giornalista Gennaro Sangiuliano. Il ministro dell’Interno saluta il successo della staffetta femminile italiana ai giochi del Mediterraneo: “Mi piacerebbe incontrarle e abbracciarle. Il problema non è il colore della pelle, ma le centinaia di migliaia di immigrati clandestini che non scappano dalla guerra. Solo qualche poveretto di sinistra distingue gli esseri umani tra neri e bianchi”. Salvini? “Disponibile a incontrarlo”, dice Libania Grenot, italo-cubana, una delle quattro azzurre che a Terragona hanno vinto l’oro nella staffetta 4X400.  Intanto sul tema dell’immigrazione, il Viminale segna un altro punto. L’ambasciatore italiano a Tripoli Giuseppe Perrone ieri ha presieduto la riunione della Commissione italo-libica contro l’immigrazione irregolare: “Abbiamo iniziato l’attuazione del piano Salvini per il rafforzamento delle capacità libiche nei salvataggi, il monitoraggio delle frontiere sud, l’accelerazione dei rimpatri, i ricollocamenti e il miglioramento dei centri di accoglienza”.

 

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