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“L’immortale è turnat”. Berlusconi sul palco dopo 30 mesi (e al dito gli spunta l’anello)

Il Cavaliere a 85 anni non molla. Oggi torna a parlare in pubblico (con la fede all'anulare). Era dal 2019 che non succedeva. Tutto quello che c'è da sapere sulla convention di Forza Italia.

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Silvio Berlusconi torna a parlare in pubblico dopo trenta mesi. Lo farà oggi, al termine di una due giorni di “orgoglio azzurro”. In cui Forza Italia non solo ha voluto dimostrare che esiste, invitando a parlare al Parco dei Principi il gotha delle categorie produttive. Di più: il partito si propone come unico interlocutore affidabile del centrodestra e come ago della bilancia della politica. Essere il primo partito della coalizione al Cavaliere non interessa più. Vuole un dieci per cento. Ma pesante. Tale da essere la boa della prossima legislatura che, a legge elettorale invariata, già si annuncia incasinata come quella attuale. 

SILVIO TORNA IN PRESENZA

Di fatto oggi Berlusconi apre la campagna elettorale per le Amministrative di primavera e per le Politiche dell’anno prossimo. Ed era un appuntamento al quale non voleva mancare. In presenza. E’ dall’ottobre 2019 che l’ex premier non calcava un palco. Cioè, dalla manifestazione di piazza San Giovanni con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nel frattempo è passata un’era geologica. Fatta di pandemia, che ha costretto Silvio a stare lontano dagli assembramenti. E di un contagio da Covid per cui il Cav se l’è vista molto brutta. 

NON MOLLA

“L’immortale è turnat”, scriverebbero a Scampia. A 85 anni Berlusconi non ha alcuna voglia di mollare il colpo. Oggi rivendicherà la leadership nel partito, dando un dispiacere a chi, da tempo, gli chiede di passare la mano ai quarantenni. Non solo: si proporrà come il riferimento dell’area moderata, liberale, centrista, euro-atlantica. Un segmento imprescindibile all’interno della coalizione. Che numericamente è meno forte della destra, incarnata da Fratelli d’Italia e Lega. Ma senza la quale non si governa. 

LA CONDANNA A PUTIN

Per fare questo Berlusconi deve rimuovere un’ombra. E oggi lo farà. Da quaranta giorni, cioè dall’inizio dell’invasione in Ucraina, tutti hanno sottolineato il silenzio berlusconiano su Putin, suo amico intimo. Stavolta Silvio è intenzionato a rompere questa afasia. Condannando con fermezza la guerra scatenata dai russi e l’aggressività dello “zar”, facendo nome e cognome. Negli annali di Arcore c’è il precedente di Gheddafi. Il Cavaliere dovette mettere tra parentesi l’amicizia personale quando ormai tutta la comunità internazionale voleva vedere il Rais appeso a testa in giù. Succederà di nuovo.    

CON LE CATEGORIE PRODUTTIVE

Nella giornata di ieri, coordinata da Antonio Tajani, si sono succeduti sul palco i presidenti di Confindustria, Carlo Bonomi, di Confcommercio, Carlo Sangalli, di Confartigianato, Marco Granelli. Per i sindacati c’erano Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, e il collega della Cisl, Luigi Sbarra, che ha inviato un intervento perché positivo al Covid-19. Forza Italia è leale con il governo. Ma non rinuncia alle sue battaglie. Non in questi ultimi mesi che precedono il voto politico. E’ messaggio sottolineato dal vice presidente azzurro: “Noi ci stiamo preoccupando di non aumentare la pressione fiscale e di avere una giustizia giusta. Siamo realisti, non terroristi della comunicazione”, replica a Letta, “loro vogliono mettere la patrimoniale, noi siamo contrari”.

GRAN FINALE

Bonomi ha fatto un quadro preoccupante dell’economia. La ripresa più che altro è stata un rimbalzo. E le sanzioni fanno male alle imprese italiane, sottolinea il capo degli industriali: “In Russia abbiamo 447 imprese, oltre 11 miliardi di investimenti, 7,4 miliardi di fatturato di cui nessuno si sta occupando”. L’altro tema che stressa le categorie produttive è l’aumento della bolletta energetica: “Ci vuole una risposta europea”, dice il presidente della Confcommercio Sangalli, che chiede un tetto al prezzo del gas. Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa non si dice contrario alla riforma del catasto. Purché non diventi una “pistola carica” sul tavolo in vista di futuri possibili “aumenti della tassazione sugli immobili”. 

Oggi sono previsti gli interventi dei sottosegretari e ministri azzurri e del segretario del Ppe Antonio Lopez. Atteso anche un messaggio della presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola. Poi il gran finale. Con Silvio Berlusconi. 

I GGGIOVANI

Il tempo si è fermato. Tornano i palchi con il logo di Forza Italia, i maxi schermi per proiettare le immagini del leader alle folle entusiaste, i gadget, le matite, i cappellini, i quaderni, le tazze. L’inno (“E Forza Italiaaaaa…”) e la hit “Azzurra libertà”. 

Un tuffo nel passato. Per due motivi. Il primo: le regole ferree anti-Covid avevano azzerato le convention politiche, non sono quelle azzurre. Costringendo tutti ad asettiche riunioni via Zoom, dove uno parlava e gli altri a seguire con la bolla al naso. Vittima di questo isolamento è stato soprattutto Silvio Berlusconi che, per precauzione, si è tenuto lontano dalle sale affollate, riducendosi al ruolo di leader-ologramma. 

LEADER-OLOGRAMMA

La seconda motivazione attiene alle difficoltà politiche attraversate in questi ultimi anni da Fi: cannibalizzata dagli alleati (elettoralmente), attraversata da guerre interne per la leadership e scissioni varie, gli azzurri sono stati ripetutamente dati per spacciati. Un movimento in liquidazione. E invece no. Perché succede che l’onda salviniana, quella che ha portato la Lega all’exploit delle Europee 2019 (34 per cento), si sta ridimensionando. E dalla risacca escono nuove opportunità per Forza Italia, “partito-rifugio” per gli elettori del centrodestra. Sta sempre lì. Da quasi trent’anni. 

IL SANTINO DI SILVIO

Un segno di vitalità è la presenza dei giovani. Ci sono e si notano. Alcuni di loro si sono risvegliati dalla sbornia leghista e hanno perso fiducia nel fatto che Matteo potesse essere il nuovo leader del centrodestra. Vengono soprattutto dal Centro-Sud, dove il Carroccio, dopo vari tentativi, non ha definitivamente sfondato. Meglio un usato sicuro, allora. Meglio Forza Italia.

“SALVINI E’ FINITO”

 “Salvini? Ma quello è finito…”, dichiara Alessandro Tagliani alla Agenzia Dire. Vent’anni, eletto a Tolfa con 334 preferenze, assessore agli Affari sociali, mostra la foto con il Cav che ha sul cellulare come un santino di Padre Pio: “Mi è passato davanti, io l’ho braccato e gli ho detto: “Presidente, mi consenta…”. Lo so imitare perfettamente”. Anche Antonio Scioli, coordinatore dei Millennials del partito a Napoli, ha il selfie con Berlusconi sul telefono: “Basta coi volponi di sempre”, dice, “è ora di cambiare le facce, tocca a noi. Non il leader, lui no. Salvini? Ma no, non lo vogliamo”. 

LA FEDE AL DITO

Alle 17.21 il Cavaliere posta un foto sui social. Annuncia che è in treno e sta venendo a Roma “per raccontare “L’Italia del futuro” di Forza Italia”. I ragazzi vanno su di giri. “Allora viene sul serio!”, sorride Giada Cilenti, ventisettenne pugliese. “Lo vedrò per la prima volta, mi pare un miracolo. Sono guarita da una brutta malattia: toccarlo, farmi una foto con lui sarebbe un sogno”.  La foto sui social. A qualcuno casca l’occhio su un dettaglio. All’anulare sinistro del Cav c’è una fede nuziale in oro giallo. Allora il non-matrimonio con Marta Fascina era una cosa seria… 

 

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