Sergio Mattarella, consultazioni, teletabbis

Berlusconi evoca il colpo di Mattarella: “Ci pensi lui”

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Modalità “pop corn”. Silvio Berlusconi lascia la scena al Pd e al Movimento 5 Stelle: “Voglio vedere cosa sono in grado di fare insieme…”, sorride, annunciando che in questi giorni rimarrà soltanto spettatore mentre gli altri proveranno a imbastire una maggioranza di governo. A differenza di Matteo Salvini, il Cavaliere non critica il Quirinale per il mandato esplorativo affidato al presidente della Camera Roberto Fico: “Mattarella sa quello che fa”, assicura Silvio, è giusto che il Capo dello Stato percorra tutte le strade. Soprattutto per non lasciare alibi ai pentastellati. Il presidente di Forza Italia, al di là delle (timide) aperture dei dem, non ritiene che l’asse giallo-rosso abbia qualche speranza di funzionare. “Stanno prendendo tempo per guadagnare altre settimane”, ha riflettuto il Cav con i suoi, “ma alla fine il tentativo si infrangerà sul solito scoglio”. Cioè Luigi Di Maio. Che non vuole mollare ad altri la premiership. Neanche a un suo sodale di partito. Anzi, guai se fosse proprio Fico, il suo rivale interno. Motivo per cui Berlusconi vede all’orizzonte l’aprirsi di una nuova fase. Non certo il voto anticipato, come minacciato da Di Maio. Secondo il leader azzurro, Giggino non ha i numeri per imporre una scelta del genere a Mattarella. I Cinquestelle non possono dire o noi o le elezioni. La previsione berlusconiana è un’altra: “Il Quirinale, prendendo atto del fallimento dei grillini e delle nostre vittorie in Molise e Friuli, finirà per dare l’incarico a un leghista”, Salvini o più probabilmente Giancarlo Giorgetti. A quel punto, spiega Silvio nelle sue conversazioni private, “faremo in modo di trovare i numeri in Parlamento”. Il problema sarà comporre una truppa parlamentare sufficiente a partire. Ma una volta innestata la prima, si andrà. A Berlusconi sta bene il “governo del Presidente”. Ovvero l’ipotesi che sia il Colle a prendere l’iniziativa, suggerendo un nome ai partiti per uscire dallo stallo: “Smettiamola di guardarci di sbieco l’uno con l’altro”, prova a mandare un messaggio distensivo, “è successo che per arrivare alla composizione di un governo qualcuno ha detto “io con questi 4 milioni e mezzo di elettori che hanno votato Forza Italia non voglio nemmeno sedermi al tavolo”. Credo che queste cose in un Paese democratico non debbano esistere, ci deve essere il rispetto di tutti verso tutti”. Democrazia, aggiunge, “significa che non ci sono differenze tra gli uni e gli altri, ma tutti insieme dobbiamo pensare alla pace e alla prosperità del nostro Paese”. In questi anni, si è lamentato il Cav, “mi hanno gettato addosso tanta cattiveria: le minorenni, Ruby, la mafia, il bunga bunga, la truffa fiscale. Spero che tra qualche mese avrò la riabilitazione e tornerò a essere un cittadino come tutti, come prima”.

Silvio in serata arriva in Friuli. E questo è l’altro motivo per cui ha mollato la politica romana. Vuole subito rituffarsi nella campagna elettorale. Domenica si vota per le Regionali. Dopo il successo molisano, l’ex premier darà il suo contributo massivo anche lì: “Starò qui fino a sabato”, annuncia. E’ vero, il candidato è della Lega (Massimiliano Fedriga) e stavolta la sfida interna con il Carroccio è persa in partenza (alle Politiche è finita 25 a 10 per gli alleati). Ma Berlusconi non demorde: ”Dovete votare per noi, Forza Italia non deve essere inferiore alla Lega. Questo e’ molto importante”. Per lui tanti applausi, ma anche un uovo marcio lanciato da un contestatore, che fortunatamente va a vuoto.

 

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