Tre senatori grillini passano con la Lega, mettendo nei guai la maggioranza a Palazzo Madama. “Ed è solo l’inizio”, dichiara Matteo Salvini salutando l’arrivo di Francesco Urraro, Stefano Lucidi e Ugo Grassi. Sono gli stessi che mercoledì avevano votato contro la risoluzione pro Mes, ribellandosi agli ordini superiori. “Voltagabbana!”, li maledice Di Maio, “quanto cosa un senatore? Salvini li compra un tanto al chilo. Avrà promesso seggi o non so cos’altro”.
Ma intanto per Gigino questa non è l’unica grana del giorno. L’altra si chiama “facilitatori”. Si tratta della classe dirigente che il capo politico del M5s ha deciso di affiancare a se stesso per dare l’idea di una guida collegiale del Movimento. E per sfuggire alla critica di chi lo accusa di essere l’uomo solo al comando. La selezione doveva essere “democratica”. Affidata, cioè, al voto della piattaforma Rousseau. Non è andata così. Lo scrutinio on line è aperto da ieri. Ma la base grillina non decide un bel niente. Può solo limitarsi a ratificare una lista bloccata compilata da Di Maio e Casaleggio.
C’è chi l’ha presa male. Per esempio l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Si era candidata, con un suo team di facilitatori, al comparto “sicurezza e difesa”. Ma è stata esclusa. Probabilmente c’entra la storia della casa del ministero, quella che suo marito aveva tenuto nonostante la consorte non fosse più titolare della Difesa. Se è così, nessuno ha avuto il coraggio di dirlo. Alla Trenta è stato solo fatto presente che la sua candidatura non rispettava i requisiti previsti dal regolamento.
“Ritengo di essere vittima di una trama agita da alcuni poteri forti”, denuncia, “ma non intendo mollare la presa. Ribadisco il mio convincimento nei valori fondanti il Movimento delle origini e intendo continuare la mia battaglia civile e politica, forte anche del sostegno di migliaia di attivisti e sostenitori. Non mollerò”. Però le brucia: “Incredibilmente non è stata fornita alcuna spiegazione, e questo episodio conferma le perplessità su alcuni processi decisionali dei vertici del Movimento”, dichiara ancora l’ex ministra, annunciando di avere delle carte scottanti su Di Maio e Casaleggio: “Nei prossimi giorni convocherò una conferenza stampa, in occasione della quale fornirò la mia interpretazione di quel che mi è accaduto nelle ultime settimane, presentando un articolato dossier, a partire dalla mia esperienza di Ministro della Difesa per 14 mesi”.
I “complicatori”, come li chiamano i dissidenti, sono sei e saranno destinati a occuparsi di altrettante aree tematiche. Eccoli: Barbara Floridia (Formazione e personale); Emilio Carelli (Comunicazione); Paola Taverna (Attivismo locale); Danilo Toninelli (Campagne elettorali); Ignazio Corrao (Supporto Enti locali amministrati dal MoVimento 5 Stelle); Enrica Sabatini (Coordinamento e affari interni). Quest’ultima è socia dell’associazione Rousseau e considerata come molto vicina a Davide Casaleggio. Ma pure gli altri sono stati selezionati tra i fedelissimi. La piattaforma Rousseau non potrà fare altro che confermare o meno. Non scegliere. On line si votano anche “i progetti presentati per ciascuna delle 12 aree tematiche. Per ognuna vincerà solo il progetto che avrà ottenuto più voti”. Ma in competizione c’è solo un team per tema.