Presentazione di Pizzaboy, il mio terzo romanzo, alle Palmerie (GALLERY)

Domenica 6 febbraio abbiamo presentato "Pizzaboy, i rider e le storie di strada", il mio terzo romanzo, alle Palmerie, quartiere Parioli, Roma. Con me c'erano Paolo Corsini, vice direttore di RaiDue, Angelo Mellone, vice direttore di RaiUno, e Federico Palmaroli in arte "Osho".

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Domenica 6 febbraio abbiamo presentato “Pizzaboy, i rider e le storie di strada”, il mio terzo romanzo, alle Palmerie, quartiere Parioli, Roma. Con me c’erano Paolo Corsini, vice direttore di RaiDue, Angelo Mellone, vice direttore di RaiUno, e Federico Palmaroli in arte “Osho”.

Cos’è Pizzaboy?

Ecco il comunicato che ho inviato alle agenzie di stampa:

Un viaggio nel mondo dei rider fatto dall’interno, con lo zainetto in spalla. “Pizzaboy” (Youcanprint, 12 euro), l’ultimo romanzo di Salvatore Dama, giornalista e scrittore, ha un tratto di originalità che emerge subito sfogliando le pagine del libro: per raccontare la realtà dei fattorini della gig economy l’autore ci si è tuffato dentro, andando a fare personalmente le consegne. 

“Di notte, con la pioggia, con il freddo. Per un po’ di mesi ho consegnato cene, gelati, pizze nei quartieri Parioli e Trieste”, spiega Dama.  “I rider”, aggiunge, “fanno da corollario urbano, li vedi ovunque. Avevo la curiosità di approfondire questa realtà. Ma la letteratura che c’è in giro racconta un’unica versione: descrive il fenomeno come una nuova forma di schiavitù. Vero? Falso? C’era un solo modo per scoprirlo: mischiarsi ai rider e fare la loro vita. “Pizzaboy” è il diario romanzato di questa esperienza immersiva”.

Secondo Dama la realtà di strada è diversa da come viene dipinta:  “Nessuno vuole fare il rider a vita. E’ un’attività temporanea. Sulla strada ho incontrato studenti che volevano mantenersi, lavoratori che arrotondavano lo stipendio, ex commercianti o piccoli imprenditori che hanno visto il loro business andare in macerie con il Covid. Per tutti la formula del lavoro autonomo è quella più soddisfacente. Più lavorano, più guadagnano. E non perché qualcuno li metta alla frusta, prevale lo stato di bisogno: i soldi servono a tutti. I rider più esperti mi hanno fatto vedere il loro estratto conto. Viaggiano sui duemila e cinque netti. D’altronde”, prosegue l’autore, “basta guardare il caso di JustEat. E’ paradigmatico. Ha assunto i fattorini inquadrandoli nella logistica e ora quelli stanno scioperando perché lavorano il doppio e vengono pagati la metà”.

“Pizzaboy” – romanzo che sarà presentato domenica 6 febbraio, ore 18, a Le Palmerie (viale Parioli 7) da Paolo Corsini, Angelo Mellone e Federico “Osho” Palmaroli – “non ha alcuna pretesa di descrivere il fenomeno del delivery in maniera compiuta”, ci tiene a precisare Dama,  “dico solo questo: prima in libreria mancava una chiave di lettura anticonformista. Ora c’è”. Il romanzo, prosegue l’autore, “è un carosello di istantanee. Di primi piani. Però così ravvicinati da poter sentire addosso il fiato dei personaggi. Il fatto di aver approcciato al mondo dei rider, non come giornalista/scrittore, ma come uno di loro, mi ha aiutato molto. Mi è servito ad abbattere il diaframma della formalità. Ero a caccia di storie, di aneddoti, di personaggi che avessero una forte tara di verità e di umanità”.

“Pizzaboy” chiude idealmente una trilogia con i due precedenti romanzi dell’autore, “Foresteria [For Hysteria]” e “A volte esagero”. “Ricorrono il fondale (Roma), i protagonisti, che sono la solita banda di ragazzacci, e il cliché dell’autore. Ovvero: vivere un fenomeno e poi raccontarlo”, conclude Dama. 

 

 

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