Fatturare is for boy (Tony Boy). Pronti, via, si incassa. Il bro chiude il primo bilancio della sua società con ricavi importanti per una newco. E se la drippa pure il suo commercialista. Stai lì che te lo racconto.
Fidarsi degli amici – Qui stiamo parlando della Go Hard srl, l’azienda che fa capo al trapper di Padova. Antonio Hueber, si chiama così, ha l’80% delle quote. Il restante 20 è stato conferito a Leonardo Bellinvia Ghezzi, produttore che vanta collab con Shiva, Sfera, Nerissima Serpe. L’amministratore unico è Jacopo Pintaldi, un giovane imprenditore che a Londra ha co-fondato la Mathé Organics, per produrre e vendere bibite “sostenibili”.
Già qui un primo fatto: Tony Boy è uno dei pochi rapper che non ha messo il proprio business in mano a mammà, ma si è fidato degli amici. Niente da vedere qui, nessun complesso di Edipo societario.
Ricavi alti, soldi che girano – Gli affari di Antonio “Tony Boy” sono partiti a cannone. Fondata nel marzo 2024, in nove mesi la Go Hard srl ha fatto ricavi per 815mila euro. I costi di produzione sono alti (784mila euro), così l’utile di esercizio è stato bassino: appena 2600 euro. I profitti non sono stati distribuiti ma portati a nuovo, per dare solidità al patrimonio netto dell’azienda, che in avviamento ha ricevuto un prestito dai soci di 2200 euro e spiccetti. Marginali anche le disponibilità liquide in banca: 6800 euro. Sintomo del fatto che Tony i soldi li fa e poi li fa girare. L’unico che si becca un compenso da 16 kappa è Pintaldi, l’amministrare unico.
Il commercialista – Stanno così presi bene, nel Tony Boy headquartier, che swaggano anche nella nota integrativa del bilancio, un documento grigio che di solito i commercialisti si passano di mano in mano tipo copia e incolla: “Un primo anno di grandi impegni ma anche di soddisfazioni lavorative, il merito va a tutti per il buon lavoro svolto”. In effetti, il contabile motivatore ci mancava.
